Il protocollo sottoscritto da Regione Lombardia nell’aprile 2017 con tutte le Prefetture del territorio rappresenta un importante punto di arrivo nelle relazioni tra le istituzioni regionali e nazionali per affrontare un fenomeno come quello della violenza contro le donne che si manifesta con particolare gravita anche nella nostra regione.
Le forze dell’ordine sono parte integrante e sostanziale del sistema di governance che Regione Lombardia, anche con la loro collaborazione, ha avviato su tutto il territorio regionale.
Sono state messe in campo negli ultimi anni risorse economiche, risorse umane competenze che hanno dato vita ad un sistema integrato che vede la collaborazione e cooperazione tra istituzioni pubbliche e soggetti del privato sociale a tutti i livelli ma soprattutto a livello territoriale e locale.
Tutti i Comuni della Lombardia fanno parte di una Rete antiviolenza e la Rete è il “luogo” che a livello locale mette insieme, comuni, centri antiviolenza, case rifugio ospedali, pronto soccorso e forze dell’ordine per attivare le azioni necessarie per accogliere e proteggere le donne vittime i loro figli.
Le forze dell’ordine sono in prima linea e sul campo: Intervengono nei casi si violenza domestica, accolgono le donne nei commissariati e nelle caserme. Sono presenti in maniera capillare sul territorio e sono da sempre un punto obbligato di riferimento, per le donne vittime di violenza.
Nella maggior parte dei casi sono i primi ad ascoltare i loro racconti le loro storie.
La loro capacità di accogliere le donne, ma anche la loro capacità di prevenzione e repressione dei reati inerenti la violenza di genere è l’obiettivo del protocollo sottoscritto.
Il Protocollo è anche un punto di partenza.
Ha l’obiettivo di attivare percorsi formativi, iniziative sperimentali, condivisione di buone prassi, modalità condivise di rilevazione di dati e informazioni che ci consentano di conoscere in maniera più precisa il fenomeno della violenza contro le donne sul nostro territorio.
Proprio In questi giorni è stato avviato, un primo percorso formativo che coinvolgerà 308 esponenti della polizia di Stato e dell’Arma dei carabinieri e che si attuerà in 14 edizioni su tutto il territorio regionale entro novembre 2018 (oggi qui si tiene la seconda edizioni delle tre previste sul territorio di Milano).
Il percorso formativo affronta tematiche importanti:
- dalle modalità di accoglienza al profilo della vittima
- dalle metodologie operative per il primo intervento al profilo dell’autore del reato
- dall’inquadramento normativo ai rapporti con gli altri soggetti della Rete in particolare con i Centri antiviolenza e le case rifugio
L’investimento sulla formazione di professionisti, operatori e operatrici pubbliche e private che entrano in contatto con le donne vittime di violenza è stata negli ultimi tre anni una priorità di Regione Lombardia.
In tre anni sono stati complessivamente investiti più di 735.000 euro per percorsi formativi che hanno coinvolto circa 2.000 operatori e professionisti (medici, psicologi, assistenti sociali, polizia locale, operatrici dei centri antiviolenza e dei Comuni e circa 600 avvocati e avvocati).
Un investimento finalizzato ad incrementare competenze e a garantire un livello omogeneo della qualità dei servizi su tutto il territorio regionale.
Le risorse messe in campo da Regione Lombardia negli ultimi quattro anni sono state significative 18.000 milioni di euro di cui più di 10 milioni di risorse regionali.
I 49 Centri antiviolenza attivi sul territorio regionale garantiscono equipe multidisciplinari in grado di fornire gratuitamente molti servizi tra i quali accoglienza, assistenza psicologica e legale sostegno ai figli vittime di violenza assistita e messa in protezione nelle 46 case rifugio o centri di accoglienza.
UN PROGRAMMA PER IL LAVORO E LA CASA
E’ stato attivato un programma per favorire l’inserimento lavorativo e l’autonomia abitativa delle donne prese in carico dai Centri antiviolenza e ospitate nelle case rifugio per 1.609.500,00 euro.
Nei prossimi giorni saranno trasferite le risorse ai Comuni per l’attivazione dei percorsi individuali che prevedono: formazione, inserimento lavorativo, stage e tirocini, spese per la conciliazione e contributo per l’affitto di una nuova casa.
L’OSSERVATORIO REGIONALE ANTIVIOLENZA -ORA
Regione Lombardia sta costruendo un sistema integrato di rilevazione di dati e informazioni al fine di conoscere in maniera approfondita il fenomeno.
A partire dal 2014 è stato attivato sperimentalmente l’Osservatorio Regionale Antiviolenza (O.R.A.) un sistema di rilevazione informatico implementato attualmente dai Centri antiviolenza e da quest’anno anche dalle case rifugio.
Il terzo rapporto annuale – ‘La violenza contro le donne in Lombardia: I dati dei centri antiviolenza 2017, che presenta dati e caratteristiche delle donne che si sono rivolte ai Centri antiviolenza della Lombardia, verrà pubblicato la prima settimana di luglio 2018.
Si anticipano i dati più significativi relativi alle 5.892 che hanno contattato i centri antiviolenza nel 2017.